In principio c’era Facebook con la propria cerchia di amicizie, poi sono arrivati i filtri di Instagram ad abbellire i momenti immortalati e i cinguettii di Twitter per commentare le news del giorno, fino ai balletti e trend di TikTok per ridere e divertirsi.
Da pochi mesi, una nuova sfida si è palesata nel mare magnum dei social network, una sfida che ti chiederà di essere di più te stesso, di essere reale: si chiama BeReal.
Nello scorso mese di luglio BeReal è diventata l’app più scaricata negli Stati Uniti. Al contrario di tutti i suoi predecessori social, questa nuova applicazione non permette di utilizzare nessun filtro, nessuna musica, nessun video e soprattutto nessuna programmazione.
Ma quindi come funziona?
Ogni giorno, ad un orario sempre diverso, l’utente riceve una notifica e avrà due minuti per scattare una doppia foto: la prima immortalerà ciò che l’utente ha davanti a sé, con la fotocamera posteriore, la seconda è un selfie, scattato in contemporanea alla prima foto. Il risultato sarà quindi una doppia foto, che verrà postata esattamente come è stata prodotta. Il momento dello scatto lo decide l’app, inviando una notifica a sorpresa, ogni giorno in un orario diverso. Vietato (e impossibile) modificare le immagini o caricarle dal telefono.
BeReal possiede delle caratteristiche anomale rispetto agli altri social media perché punta tutto su immagini improvvisate e senza ritocco, con l'obiettivo di spingere gli utenti a condividere istantanee davvero autentiche, in un ambito dove solitamente è la finzione a prevalere.
Nello specifico, BeReal vanta:
- la totale assenza di filtri (del resto si punta totalmente all'essere il più veri possibile);
- la possibilità di scattare la foto quante volte si vuole nei due minuti a disposizione (da considerare però che i follower vedranno quante volte è stato rifatto lo scatto, prima di condividerlo);
- l’impossibilità di vedere i contenuti postati dai propri follower/altri utenti fino a quando non verrà condiviso qualcosa nel proprio feed, quindi mai più profili fake per farsi gli affari degli altri senza farsi scoprire;
- il divieto di fare advertising sulla piattaforma.
Ad ogni marketing manager sorgerà ora spontanea una domanda, anzi due: è possibile utilizzare BeReal per il proprio brand? E ancora: come far incontrare autenticità e messaggi promozionali?
Sicuramente BeReal non è il social giusto per aumentare direttamente il traffico o le vendite di un brand. Come anticipato, la piattaforma non permette infatti l’attivazione di campagne di advertising, ma unicamente di postare dei contenuti. Si tratta quindi di una presenza esclusivamente organica, che può portare all'azienda dei vantaggi in termini di awareness. E che può essere utilizzata per umanizzare il marchio e svelare alcuni dettagli significativi e caratterizzanti, per esempio condividendo foto di backstage che ritraggono aspetti dell’azienda meno esplorati, riferite alla vita quotidiana in ufficio o alla lavorazione dei prodotti.
Ecco un paio di esempi di come alcuni brand hanno saputo massimizzare le potenzialità attuali dell’applicazione:
Il brand di oltreoceano Chipotle Mexican Grill, catena di ristoranti statunitense, ha utilizzato l’app per diffondere un Promo Code, riscontrando ottimi dati.
Pacsun, brand di abbigliamento made in USA, utilizza BeReal per pubblicare i behind the scenes (i dietro le quinte) dei propri shooting fotografici, mostrando momenti “reali” in contrapposizione alla perfezione delle foto pubblicate nelle copertine patinate delle riviste.
L’idea di una realtà senza filtri è riuscita ad attirare moltissimi utenti, tuttavia, come sta succedendo sempre più, per i brand non sembra essere la piattaforma ciò che conta maggiormente, ma le idee e i contenuti che si riescono a produrre.
Chi saprà avere le idee migliori riuscirà a declinarle e avere successo su ogni social media o contenitore di contenuti, nonostante le limitazioni o le diversità che lo contraddistinguono.