In un contesto in cui la pratica sportiva sta acquisendo un ruolo centrale nella quotidianità di molte donne, tante sono le campionesse che si stanno affermando a livello mondiale e nazionale. La loro forza di ispirazione e i valori che rappresentano non lasciano indifferenti brand e organizzazioni sportive, anzi: di partnership importanti ce ne sono molte, anche in Italia.
Difficilmente dimenticheremo l’edizione 2017 degli Australian Open di tennis, svoltasi lo scorso gennaio. La finale maschile ha visto uno storico re-match tra due leggende come Rafael Nadal e Roger Federer, mentre il tabellone femminile ha visto le sorelle Williams, Serena e Venus, avanzare fino all’ultimo ballo l’una contro l’altra.
Serena, secondo i pronostici, ha sconfitto in due set la rivale, vincendo il suo 23° Grande Slam e cementando ulteriormente la propria legacy come tennista più dominante della storia. Ciò che ha reso la sua vittoria unica ed irripetibile, però, è avvenuto fuori dal rettangolo di gioco di Melbourne: la campionessa ha annunciato con un post su Snapchat, tre mesi dopo la sua vittoria, la propria gravidanza con due sole parole: “20 weeks”, 20 settimane. Solo allora si capì che Serena Williams era già al secondo mese quando ha vinto l’ennesimo Australian Open.
La notizia ha avuto un’eco mediatica impressionante: impossibile non riconoscere la resilienza dell’atleta, la voglia di andare oltre ogni ostacolo, la potenza comunicativa che un gesto del genere può suscitare in tutte le donne del mondo.
Per queste caratteristiche così evocative, peculiari di Serena Williams come di altre donne nello sport, molte aziende ne sposano i valori.
Impossibile non partire da Serena stessa quando si parla di athlete brand, ovvero di atleta che costituisce un vero e proprio brand. È la prima sportiva al mondo per introiti nello scorso anno, con 20 milioni di dollari garantiti da partner come Nike, Beats, Pepsi e altri ancora. Come abbiamo visto, è anche una delle atlete più attive sui social media, specie su Snapchat. Singolare ed efficace l’attivazione che il suo sponsor Gatorade ha proposto durante gli scorsi US Open, che permetteva agli utenti di Snapchat di giocare nei panni di Serena sui campi di Flushing Meadows e di ripercorrerne i momenti più esaltanti della carriera.
Restando nel tennis ma spostandoci verso Est, non è passata inosservata la visita di Maria Sharapova al Colosseo di Roma per gli Internazionali d’Italia dello scorso mese. Nonostante la squalifica per doping che ha tenuto la campionessa russa lontana dai campi per un paio di stagioni, la sua riconoscibilità ed il fascino indiscutibile le hanno permesso di restare delle grazie non solo dei tifosi, ma anche dei suoi molti sponsor (Nike, Head, Evian tra gli altri) che sono rimasti al suo fianco anche dopo l’inibizione. Sharapova non si è limitata a diventare ambassador di brand globali, ma ne ha anche lanciato uno suo: “Sugarpova”, infatti, è un’azienda di caramelle e dolciumi guidata proprio dalla tennista dal 2012, che con la sua nuova linea di dolci al cioccolato punta ai 20 milioni di fatturato entro il 2018.
Impossibile non citare Lindsay Vonn, sciatrice alpina statunitense tra le più vincenti degli ultimi anni, diventata un simbolo per la sua capacità di recuperare da gravissimi infortuni alle ginocchia che hanno rischiato di rovinarne irreversibilmente la carriera. La narrazione sui suoi rientri vittoriosi è stata raccontata in maniera efficace da brand come Under Armour, che l’ha inserita nella campagna “I Will What I Want”, stressando la sua unica attitudine ad imporre la propria forza di volontà davanti ad ogni difficoltà.
Se per molti anni il simbolo dello sport femminile italiano è stata Federica Pellegrini, portabandiera italiana agli ultimi Giochi Olimpici di Rio, tante sono le atlete di diverse discipline che ne stanno raccogliendo lo scettro, sia a livello di palmarès che di appetibilità per sponsor. “La Divina” ha sempre avuto un forte impatto mediatico, a volte polarizzante, ma che l’ha resa testimonial di successo per aziende come Pavesi e per partner tecnici come Jaked, per cui ha realizzato una linea di prodotti a suo nome.
Bebe Vio è sicuramente l’esempio più lampante, capace di attirare un’attenzione capillare e di trascendere il mondo della scherma paralimpica, imponendosi sullo scenario nazionale per il suo contagioso entusiasmo e la spontaneità. Tra le innumerevoli iniziative in cui è stata coinvolta dopo l’oro di Rio, Sorgenia ha scelto di mettere questa sua potentissima energia al centro di una campagna di comunicazione che si inseriva nel filone “Your Next Energy”.
Gli sport invernali hanno visto tanti volti nuovi affacciarsi alla ribalta nelle ultime stagioni. Quest’ultimo anno in particolare ha coronato la sciatrice bergamasca Sofia Goggia, capace di ottenere 13 podi stagionali e di assicurarsi il supporto non solo di partner tecnici come Atomic, ma anche di aziende come la banca widiba e Audi.
L’interesse per il biathlon in Italia è andato in crescita per le prestazioni di Dorothea Wierer e della giovane Lisa Vittozzi, che a soli 22 anni ha vinto la sua prima medaglia in Coppa del Mondo e che già oggi rappresenta un volto importante per aziende storiche come Fiocchi.
Tante altre giovani atlete stanno contribuendo ad allargare il bacino di interesse del proprio sport, grazie alle proprie prestazioni ma anche al modo di porsi, sul terreno di gioco e sui canali di comunicazione, aspetto fondamentale quando si parla di possibili collaborazioni di brand. È il caso di Cecilia Zandalasini, nuovo volto della pallacanestro femminile italiana, che ha destato attenzione di un brand globale come adidas per le sue prestazioni in Nazionale e nella sua squadra di club, il Famila Schio.
Le potenzialità comunicative delle atlete di cui sopra sono sotto l’occhio di tutti: le loro prestazioni, unite alla capacità di essere presenti sui new media e di creare un legame indissolubile con la propria fanbase, ne determineranno i successi anche fuori dal campo di gioco. Guardare lo sport non è solo emozionarsi ed immedesimarsi, ma anche lasciarsi trasportare e portare quell’energia trasmessa dai propri beniamini nella quotidianità.
È il potere, unico, di queste campionesse.