Negli ultimi anni il progresso tecnologico ha preso il sopravvento cambiando le abitudini e i modi di vivere della società. C’è stato un boom di piattaforme digitali, app e dispositivi tecnologici che, oltre a scandire la nostra quotidianità, raccolgono da ognuno di noi un’incredibile mole di dati di profilazione, a volte senza che ce ne accorgiamo. Questi dati vengono immagazzinati e contribuiscono ad alimentare i sistemi tecnologici di IA, ovvero di Intelligenza Artificiale.
É una tecnologia emergente che mira ad assimilare i comportamenti dell’intelligenza umana per inserirli in particolari sistemi di hardware e software e dotare le macchine di caratteristiche tipicamente umane, come ad esempio riconoscere oggetti, prendere decisioni, guidare un’auto, generare funzioni di marketing. Il tutto in totale autonomia, senza l’intervento dell’uomo, ma semplicemente apprendendo dai suoi comportamenti e dai dati acquisiti attraverso i diversi supporti tecnologici. L’IA è oggi presente in qualsiasi dispositivo da noi usato, dal cellulare al computer, dal tablet all’automobile, da Netflix ad Alexa.
La sport industry è stata fortemente influenzata dall’IA a causa dell’abbondanza di dati ed elementi quantificabili di cui dispone, che la rendono un terreno molto fertile per lo sviluppo di questa tecnologia.
Sono già diverse le applicazioni che utilizzano l’IA nel panorama sportivo:
I progressi che sta regalando all’umanità l’AI non rappresentano di certo un punto di arrivo. Questa tecnologia intelligente è in continua evoluzione, i dati raccolti sono in esponenziale crescita e i costi di archiviazione si stanno proporzionalmente abbassando. Parallelamente, sta aumentando anche la potenza di calcolo che permette ai dati raccolti di essere elaborati, permettendo alle applicazioni di svilupparsi con successo.
Il miglioramento verso cui si aspira anche nello sport ha un potenziale enorme.
Partendo dagli atleti, l’obiettivo è quello di raccogliere ed analizzare più dati possibili relativi al loro stato di forma dalle sessioni di allenamento o durante i match. Dall’altra parte si cerca di confrontare questi dati con i migliori benchmark forniti dal passato e con gli studi degli esperti per definire strategie e training nel modo più accurato ed efficace possibile.
Questi metodi aiuteranno di riflesso anche gli allenatori e i tecnici che avranno più parametri a disposizione per definire la preparazione dei singoli atleti. Inoltre, si prevede l’integrazione dell’AI come assistente: studiando e analizzando in diretta le tattiche di gioco si potranno proporre in tempo reale le migliori soluzioni da mettere in campo o prevedere i giocatori che potrebbero dare il giusto contributo in tempi sensibilmente più rapidi. Questa tecnologia non è poi così lontana se si pensa che è attualmente in fase di sperimentazione in NFL.
L’elaborazione dei dati in questa direzione potrebbe essere in grado di scoprire intuizioni strategiche finora inedite o fornire suggerimenti su come differenziare le squadre durante una campagna acquisti.
Abbiamo già menzionato i progressi fatti nel virtual umpiring, quindi nel sistema di arbitraggio virtuale come accade con il VAR o con l’occhio di falco. In diversi tornei di tennis, per esempio, l’intelligenza artificiale è stata implementata per determinare istantaneamente se la palla è dentro o fuori dalle linee di campo non appena tocca il terreno, quindi senza la necessità di avere dei giudici di linea. Sicuramente questa tecnologia permette al referee di prendere decisioni generalmente più corrette.
Anche l’interazione con il pubblico potrebbe essere influenzata offrendo un’esperienza personalizzata che si adatti al risultato in corso e alle aspettative del fan, proponendo in termini commerciali dei servizi o delle promozioni in base al sentiment dei tifosi: se la mia squadra o il mio atleta del cuore sta vincendo, il mio mood sarà positivo e potrei essere più propenso a comprare un prodotto, al contrario magari sarà meglio ricevere uno sconto.
Il report di PwC: “Artificial Intelligence – Application to the Sport Industry” riassume bene nel grafico sottostante le aree in cui può essere applicata l’AI.
Le aree di azione vengono suddivise in fase Pre-Game, In-Game e Post-Game. Come abbiamo sottolineato, nella prima fase in preparazione alla competizione, l’AI interverrà nel processo di training & coaching, monitorando quindi le performance e lo stato di forma dell’atleta durante l’allenamento, suggerendo una dieta mirata o pianificando una corretta strategia di gioco. Nella fase In-Game, cioè durante il match, entreranno in gioco i sistemi di assistenza all’arbitraggio e ai coach. Infine, nella fase Post-Game si punterà sull’interazione con i fan, sui contenuti a loro dedicati o per esempio sull’ingaggio con gli eSport in attesa della prossima gara.
Tra le società che si occupano di Intelligenza Artificiale e che hanno deciso di allearsi con lo sport, troviamo Acronis, azienda leader globale nella protezione dei dati, nella sicurezza informatica e nell’analisi dei dati che fornisce soluzioni tramite AI e ML (Machine Learning).
L’azienda fondata a Singapore vanta già moltissime partnership sportive internazionali. Alcuni esempi arrivano dal mondo della Formula 1 con Williams Racing, dal baseball con Boston Red Sox, dall’hockey con i Dallas Stars e dal calcio con vari top club come Atletico Madrid, Arsenal, Manchester City, Ajax e le italiane FC Internazionale ed AS Roma. Proprio quest’ultima, annunciando gli accordi con Acronis, spiega:
“Il calcio è uno sport in costante evoluzione e siamo entrati in un’era nella quale siamo più che mai dipendenti dai dati per fare delle scelte che si rivelino vincenti e decisive", ha dichiarato Francesco Calvo, COO del Club. “La tecnologia AI/ML è un fattore preponderante all’interno di questa partnership. Non solo verrà applicata nell’analisi dei dati, ma sarà anche una fondamentale componente di molte delle soluzioni che l’AS Roma utilizzerà per proteggere i propri sistemi.”
Come abbiamo visto l’intelligenza artificiale è la risposta alle nuove esigenze su più fronti: sta dando gli strumenti utili ai coach e agli atleti che hanno bisogno di misurare le performance, aiuta gli arbitri a prendere le giuste decisioni e risponde al bisogno dei fan di essere sempre collegati, garantendo contenuti personalizzati.
L’AI quindi offre tantissime possibilità e applicazioni diverse, ma sarà cruciale per le organizzazioni sportive pianificare e gestire questa tecnologia in modo efficiente e strategico affinché si realizzino i risultati sperati.
Alcune domande sorgono spontanee, per esempio: se l’AI fosse padrona di un match con decisioni sempre perfette, riscuoterebbe successo nei fan? O la competizione perderebbe un po’ del suo fascino? L’elemento umano di sbagliare una decisione sotto pressione è sicuramente un fattore di engagement per il fan, sia in positivo che in negativo, e genera entusiasmo o frustrazione. Il totale uso dell’AI rischia quindi di danneggiare il coinvolgimento dei tifosi?
Probabilmente sarà ottimale trovare un equilibrio tra fattore umano e tecnologia, ma solo il tempo e l’esperienza ci daranno una risposta.
Stay tuned!
Fonti:
https://www.pwc.com.au/industry/sports/artificial-intelligence-application-to-the-sports-industry.pdf
https://www.forbes.com/sites/cognitiveworld/2019/03/15/heres-how-ai-will-change-the-world-of-sports/?sh=78309d33556b
https://www.asroma.com/it/notizie/2020/05/acronis-diventa-official-artificial-intelligence-partner-dell-as-roma
Immagine di copertina: https://wittysparks.com/artificial-intelligence-in-sport-industry/
Immagine 1, testo: https://www.bluefountainmedia.com/blog/nfl-and-amazon-are-taking-ai-mainstream