Il 22 marzo 2016 esce una notizia destinata ad avere un grosso impatto sul mondo delle MMA (Mixed Martial Arts): lo stato di New York, dopo aver imposto il bando nel 1997, reintegra le arti marziali miste tra le discipline permesse, con 113 voti favorevoli contro i 25 contrari. La proibizione era dovuta all’eccessiva violenza dello sport, ed al fatto che – tuttora – alcuni lo ritengano uno spettacolo troppo crudo ed in grado di avere impatto su fenomeni come la violenza domestica e l’omofobia.Resta la notizia, e la maggior lega di MMA, la UFC (Ultimate Fighting Championship) ha da subito colto gli scenari aperti da questo annuncio, come testimonia questo tweet rilasciato il giorno stesso:
Nel 2000, con l’interesse per la UFC che a dir poco latitava, Lorenzo e Frank Ferritta hanno acquistato la promotion per 2 milioni di dollari. 16 anni più tardi, grazie all’encomiabile lavoro dei fratelli Ferritta, del commissioner Dana White e all’esplosione di star globali come Ronda Rousey e Conor McGregor, la compagnia è stata venduta al gruppo WME-IMG per 4 miliardi di dollari.
Una cifra incredibile (5 volte il fatturato del 2015, stimato sui 600 milioni), che ha affermato ancora di più il successo della UFC e, in generale, l’ascesa delle MMA negli ultimi anni: secondo una ricerca pubblicata da Repucom (ora Nielsen Sports) a fine 2015, sono 348 milioni in fan globali delle arti marziali miste e 58 quelli della UFC. Un interessante e significativo risvolto nella vicenda della vendita a WME-IMG è la cessione di quote minoritarie a personaggi famosi dello sport e dello spettacolo, ritenuti come un ottimo trampolino di lancio per rendere la UFC ancora più mainstream di quanto sia già diventata. Tra loro, spiccano i nomi di attori come Ben Affleck e Mark Wahlberg, sportivi come Tom Brady e Serena Williams, cantanti come Adam Levine e The Weeknd.
Come detto, tanto credito di questa crescita va dato al lavoro del promoter Dana White, che è stato in grado di esaltare il potenziale commerciale dei propri atleti e dello show, attirando sponsor importanti come Reebok, Monster, Harley-Davidson e molti altri ancora. L’abilità del management della UFC è stata quella di capire la necessità di attirare nuovi appassionati, e di attuare strategie perfettamente coerenti con questo fine. Una delle azioni organizzate in tal senso da Dana White è stata quella di coinvolgere nelle MMA alcune stelle affermatesi nella WWE (World Wrestling Entertainment), la massima lega mondiale di wrestling. Nonostante gli atleti della WWE pratichino una disciplina fatta di manovre spettacolari eseguite secondo un copione concordato, molto distante dalle arti marziali miste, la connessione che questi hanno con l’audience rappresenta una chance incredibile per la UFC di andare verso quel tanto ambito mainstream. Per questo, con alterne fortune, wrestlers professionisti come Brock Lesnar (divenuto anche campione del mondo UFC nella categoria pesi massimi) e CM Punk (che invece ha avuto un solo match con Mickey Gall dove è stato sonoramente sconfitto) sono entrati nell’ottagono, ed ogni pay-per-view che li ha visti protagonisti ha registrato altissimi numeri di vendita.
Altra interessante iniziativa della UFC è stata quella di iniziare un percorso di storytelling intorno alle star dell’ottagono, attraverso una serie di documentari denominati “UFC Embedded” che offrono agli spettatori una visione dietro le quinte dei propri beniamini. Tra i momenti più memorabili ripresi dalle telecamere c’è senza dubbio il dialogo tra Dana White e Daniel Cormier (al minuto 4:12), dove il primo annuncia il test positivo di Jon Jones che lo escluderà dalla card di UFC 200:
In ultimo, la UFC è stata capace di rendere le proprie conferenze stampa in avvicinamento ai pay-per-view dei veri e propri eventi con altissima attenzione mediatica e dei fan. Il re di questi eventi è senza dubbio Conor McGregor, che ha regalato agli appassionati delle MMA dei momenti di puro culto: l’ultimo in ordine cronologico è stato il diverbio con Eddie Alvarez in vista di UFC 205 (“I rule New York, I rule this s**t” nel tipico slang di McGregor), preceduto dalla rissa con Nate Diaz ed il suo team (costatagli 150.000 dollari di multa, commentati con un laconico tweet “I get fined more than these bums get paid”) e dalla surreale conferenza stampa di Dublino, nella sua madrepatria, che è stata genialmente aperta al pubblico con risultati poco professionali ma molto divertenti.
Tutte queste iniziative, insieme alla storica apertura dello stato di New York, hanno reso possibile l’organizzazione di UFC 205 al Madison Square Garden, considerato La Mecca dello sport mondiale, il prossimo sabato 12 novembre. Neanche a dirlo, è stata pensata una card ricca di match attesissimi, e saranno ben tre le cinture mondiali messe in palio. Tutto sembra pronto per una serata storica che può segnare una svolta significativa per la UFC e per questo sport che potrebbe definitivamente affermarsi. Nel caso ci fosse bisogno di alzare ulteriormente l’asticella delle attese, la UFC ci ha regalato questo video che fa capire come quella di sabato non sarà, per le arti marziali miste, una notte come le altre.