Tra ottobre 2021 e gennaio 2022 il mercato ha assistito ad una forte crescita dei prezzi di carta e cartoncino, che di conseguenza ha spinto verso l’alto i costi di stampa, tipografia, e più in generale di produzione di qualsiasi materiale cartaceo (dai prodotti editoriali ai packaging, dalle brochure ai volantini).
La Camera di Commercio di Milano, MonzaBrianza e Lodi - che monitora mensilmente i prezzi di diverse tipologie di carta e cartoncino tramite il proprio portale “Più Prezzi” - ha rilevato chiaramente questi aumenti. La sola carta LWC 60 grammi patinata, quella che si usa ad esempio per produrre le riviste e i magazine, ha subito un aumento di circa il 25% tra settembre 2021 e novembre 2021 (ultimi dati disponibili sul portale). La stessa carta, è poi aumentata di un ulteriore 25-30% tra fine novembre 2021 e gennaio 2022 (dati rilevati sul mercato). Un aumento di circa il 50% in meno di 5 mesi! E la situazione è la medesima per tutte le altre tipologie di carta e cartoncino.
I costi di stampa sono di conseguenza lievitati, in percentuali che vanno dal 20% al 50%, a seconda della tipologia di stampa e dell’incidenza del prezzo della carta sul singolo prodotto tipografico. Non solo, ad oggi è difficile reperire la carta necessaria a stampare, ed è impossibile fissarne il prezzo. Le maggiori tipografie italiane oggi accettano ordini, ma non sono in grado di fissarne il prezzo con un orizzonte più lungo di due o tre settimane. Questo significa ordinare oggi la carta ed il servizio di stampa, e conoscerne il prezzo solo qualche giorno prima della stampa stessa. Questa dinamica si applica anche ai vecchi contratti che - come uso nel comparto - sono stipulati con la previsione che i prezzi possano essere rivisti in caso di aumenti del prezzo della carta all’ingrosso.
La situazione è senza precedenti, e talmente grave che diversi editori di riviste si starebbero domandando se continuare a stampare o meno i propri prodotti, se aumentarne il prezzo, o ridurne le tirature. Più in generale, qualsiasi azienda necessiti di prodotti cartacei per supportare il proprio business sta registrando costi senza precedenti, che mettono in tensione il budget marketing 2021-2022. Ad oggi, i vecchi contratti di stampa vengono stracciati, ed è impossibile stilarne di nuovi con un prezzo garantito.
Volendo semplificare un tema molto complesso, possiamo individuare tre risposte principali:
1. Aumento del costo della carta e del cartoncino, saliti di circa il 50% in meno di cinque mesi;
2. Aumento del costo dell’energia, con il prezzo del gas aumentato di oltre il 400% in sei mesi;
3. Aumento del costo di altre materie prime e beni industriali intermedi, come l’alluminio (usato nelle lastre di stampa) e delle sostanze chimiche ampiamente usate in tipografia;
4. Aumento del costo dei noli (il “passaggio nave” di un container dalla Cina e dall’Sud-Est Asiatico fino ai nostri porti), saliti di oltre il 300% in sei mesi, aumentando i costi di trasporto delle materie prime dai siti di produzione alle nostre industrie.
Non c’è dubbio però che l’aumento del prezzo della carta e l’aumento dei costi dell’energia, siano i principali fattori che stanno spingendo verso l’alto i costi dei servizi di stampa e tipografici.
Ci sono molteplici cause. Le principali sono:
1. Aumento del costo dell’energia. Come tutti ormai sappiamo, tra settembre 2021 e gennaio 2022 il prezzo del gas metano in Italia (ma più in generale in Europa) ha subito degli aumenti senza precedenti. Secondo alcuni osservatori, il prezzo del gas è salito di oltre il 400% rispetto ai prezzi praticati nel periodo precedente, e continua a crescere. Gli aumenti del prezzo del gas hanno a loro volta diverse matrici: la “ripartenza” che ha causato un aumento sensibile della richiesta di gas da parte del comparto industriale; le tensioni geopolitiche tra Russia, Ucraina, Unione Europea e Stati Uniti, con il gas che diventa leva di pressione politica; e non da ultimo la svolta green che sta portando sempre più paesi ad abbandonare altri combustibili fossili (come il carbone) per spostare il proprio mix energetico sul gas, con conseguente aumento della domanda. Il prezzo del gas alle stelle comporta anche l’aumento del costo dell’energia elettrica, dato che una quota consistente di energia elettrica è prodotta proprio da centrali a gas. Le cartiere, ovvero le industrie che producono carta e cartoncino, sono aziende “energivore”, consumano cioè una grande quantità di energia per le proprie attività. L’energia è quindi una delle componenti di costo principali di questa filiera, e un aumento del prezzo dell’energia causa un aumento del costo della carta in maniera diretta e (quasi) proporzionale.
2. Aumento della richiesta di carta a livello mondiale. La fase di rimbalzo economico che stiamo vivendo dopo il primo, duro, anno di Covid-19, ha fatto salire nel 2021 la richiesta di carta e cartoncino a livello mondiale. Semplificando, potremmo dire che chi ha dovuto fermare le proprie produzioni (editoriali, promozionali, packaging, etc.) nel corso del 2020 e nella prima parte del 2021, sta cercando di rimettersi al passo, aumentando la richiesta di carta e cartoncino. Come ben sappiamo, in un mercato libero la legge della domanda e dell’offerta regola il prezzo. In questo momento, la domanda del mercato supera la capacità produttiva dell’industria della carta, e di conseguenza vi è tensione sul prezzo, che sale. Non solo in Italia, ma in tutta Europa.
3. Aumento del costo della materia prima (cellulosa e carta riciclata) a livello mondiale. La pandemia ha dato un’accelerazione alla “rivoluzione digital”: in tutto il mondo gli e-commerce hanno registrato un boom degli ordini, con le persone costrette in casa che preferiscono l’acquisto on-line rispetto ai negozi fisici. Maggiori acquisti on-line significano maggiori spedizioni, e quindi maggior consumo di cartone ondulato per il packaging e altri materiali da imballaggio. È un’esperienza di tutti noi, quella di aver la casa o l’ufficio invaso di scatole di Amazon o altri retailer on-line. Il cartone ondulato è prodotto con carta riciclata e cellulosa. Il boom delle richieste di packaging in cartone ondulato ha quindi portato ad un aumento del costo di queste materie prime, ed il comparto del riciclo della carta fatica a reggere la domanda. Ancora una volta, questo porta ad un aumento dei prezzi che si riflette sul prodotto finale.
4. Le tensioni sul mercato del lavoro. In Europa, alcune delle principali cartiere si trovano nei paesi scandinavi ed in Germania. In questi mesi (dicembre 2021 e gennaio 2022), si sono registrate diverse tensioni sul mercato del lavoro nel comparto, con agitazioni sindacali che hanno coinvolto alcuni dei principali produttori di carta, con conseguenti rallentamenti delle produzioni e ritardo nella consegna degli ordini.
Diversi operatori del settore (tipografie e cartiere) da noi interpellati ritengono che il prezzo della carta, e di conseguenza quello dei servizi di stampa, caleranno solo quando il prezzo dell’energia si sarà normalizzato. Quando questo avverrà, nessuno può dirlo con certezza. Alcuni osservatori sostengono che a partire da marzo / aprile 2022, quando l’inverno volgerà al termine e la richiesta di gas da riscaldamento diminuirà, il costo dell’energia dovrebbe scendere. Il comparto industriale dovrebbe quindi veder calare i costi di produzione, ed adeguare di conseguenza i listini. Se anche questo fosse vero, ci vorranno comunque alcuni mesi per veder tornare i prezzi ai livelli a cui eravamo abituati. Non va infatti dimenticato che il sistema produttivo ha una certa rigidità strutturale: ci vorrà del tempo per smaltire la carta ordinata, prodotta ed immagazzinata quando i prezzi di produzione erano più alti.
Il condizionale è d’obbligo. Queste sono infatti solo delle ipotesi, e nessuno ha la sfera di cristallo. Il costo dell’energia dipende da fattori geopolitici che travalicano il comparto. Certo è che tutti i settori economici stanno chiedendo una soluzione politica (nel breve periodo) e strutturale (nel medio-lungo periodo) ad una situazione insostenibile, che vede l’industria ostaggio dei capricci del mercato energetico.
YAK Agency sta cercando di assistere i propri clienti nel mitigare l’impatto dell’aumento dei costi di stampa. Pur non potendo prometter “miracoli”, grazie ai nostri rapporti pluriennali con diversi stampatori, ai quali riusciamo a garantire volumi di stampa sostenuti nel tempo, siamo in grado di ottenere i migliori prezzi di mercato. Quando questi fossero ancora insostenibili, possiamo proporre ai nostri Clienti soluzioni digital alternative per prodotti editoriali e promozionali, al fine di raggiungere gli obiettivi di marketing rispettando il budget.
Riferimenti e fonti: