Il cambiamento climatico è un tema sempre attuale, che incombe ogni giorno su di noi e che tutte le politiche a livello mondiale stanno cercando di affrontare mettendo al centro il concetto di Sostenibilità, che di fatto rappresenta l’unica soluzione.
Con la pandemia è aumentata l’attenzione delle persone rispetto alle dinamiche ambientali e sociali. Ci siamo accorti di come, ad esempio, lo stop agli spostamenti causato dai lockdown forzati abbia contribuito ad una sensibile diminuzione dei livelli di inquinamento nelle città. La lotta al cambiamento climatico e alla parallela implementazione nella nostra società di progetti di vita sostenibile stanno coinvolgendo tutti i settori. Anzi, è fondamentale che sia così e che ognuno si impegni a fare la propria parte se si vuole davvero avere un futuro sul nostro pianeta.
Anche lo sport sta fortunatamente muovendo i suoi primi passi verso un futuro sostenibile e molte società sportive stanno strutturando i loro progetti di sostenibilità ambientale con una duplice finalità: in quanto club sportivi con una rilevante influenza sul territorio e sui propri tifosi, le società possono giocare un ruolo centrale nella sensibilizzazione verso questi temi, mentre in qualità di aziende sono chiamate a fare la propria parte per raggiungere gli obiettivi imposti dal settore.
Juventus ha assunto un impegno a favore dell’ambiente tramite un progetto in collaborazione con One Tree Planted per piantare 200 alberi ad ogni gol segnato dalla squadra, generando così un impatto positivo sul pianeta. Il club bianconero è uno dei primi a mettersi in gioco per favorire un futuro più sostenibile, scegliendo di concentrare le proprie azioni e i relativi investimenti per l’abbattimento della Carbon Footprint del club attraverso l'impiego di fonti di energia rinnovabili e una gestione sostenibile dei rifiuti. La società torinese è inoltre il primo club calcistico italiano a sottoscrivere la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite ovvero la United Nations Framework Convention on Climate Change – Sport for Climate Action, un trattato internazionale in materia di lotta contro i cambiamenti climatici, che vede già tra i firmatari FIFA, UEFA e CIO (Comitato Olimpico Internazionale).
Anche l’Udinese con la sua Dacia Arena dimostra un grande impegno nella sostenibilità ambientale, raggiungendo un impatto nullo per quanto riguarda le forniture di energia elettrica e gas metano grazie alla partnership con Blueprint Group Energy, partner che alimenta lo stadio con forniture di energia elettrica 100% rinnovabile e gas naturale a impatto zero. In programma per il club friulano anche un progetto di qualificazione energetica che punta a rendere la Dacia Arena una struttura a zero impatto ambientale e all’efficientamento dei consumi.
L’esempio più straordinario di stadio sostenibile invece arriva da oltreoceano, precisamente da Taiwan con il Kaohsiung World Stadium disegnato dall’architetto giapponese Toyo Ito e dal suo staff.
La particolarità che lo rende speciale è l'essere stato costruito con materiali riciclabili e che sia interamente alimentato da energia solare. La struttura riesce ad ospitare fino a 55 mila spettatori e conta 8.844 pannelli solari installati sulla copertura che producono circa 1,14 milioni di kWh all’anno e servono ad illuminare la struttura e a mettere in funzione i megaschermi all’interno. Quando lo stadio non viene utilizzato, e quindi viene prodotta una grande quantità di energia inutilizzata, il governo di Taiwan vende l’energia in eccesso generando un risparmio per l’ambiente di circa 660 tonnellate all’anno di CO2.
Un altro esempio virtuoso arriva invece dal mondo del running: la Maratona di New York del 2019 è stata la più grande maratona del mondo con 53.627 partecipanti a tagliare il traguardo. Particolarmente ingenti sono state le quantità di indumenti “usa e getta”, pile, giacche, cappelli, sacchi a pelo che la gente ha usato per restare al caldo nel pre-gara. Una società no profit partner della maratona, la Goodwill NYNJ, si è incaricata di riutilizzare questi vestiti (con peso totale di 55.638 kg) del valore di 138.000 € distribuendoli nei suoi negozi al dettaglio.
La Maratona di Londra invece sempre nel 2019, ha trovato una soluzione sostenibile ai bicchieri monouso e alla plastica: per dissetare gli atleti durante il percorso è stato utilizzato un imballo sferico commestibile e biodegradabile in 4-6 settimane a base di alghe marine, prodotto in Giappone. Secondo il Telegraph sono state distribuite circa 30.000 di queste capsule risparmiando più di 215.000 bottigliette di plastica.
Anche in Italia abbiamo iniziato a muovere i primi passi green nel mondo della maratona: già nel 2013 e 2015 la Maratona di Milano ha ottenuto dal Council for Responsible Sport la certificazione come evento sostenibile, raggiungendo nel 2015 lo standard gold.
Gli accorgimenti da considerare sono:
Anche gli sponsor negli anni si stanno sempre di più avvicinando agli eventi sostenibili sposando i temi di salvaguardia dell’ambiente e contribuendo alla realizzazione di manifestazioni virtuose e a basso impatto ambientale.
Sugli stessi temi si esprime anche il CIO, che recentemente ha annunciato che ridurrà le emissioni di gas inquinanti al 45% entro il 2030 e che si pone l’obiettivo di diventare “climate positive” già entro il 2024, rimuovendo più emissioni di carbonio dall’atmosfera di quanto ne siano prodotte, in linea con gli accordi di Parigi. Alle Olimpiadi di Tokyo abbiamo visto veicoli alimentati a idrogeno, medaglie olimpiche realizzate da cellulari riciclati e podi creati da rifiuti di plastica donati dalla popolazione. Allo stesso modo, per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022 si punta all’utilizzo al 100% di energie rinnovabili e all'utilizzo di sistemi di refrigerazione per i palaghiaccio a zero o basse emissioni di CO2. Per le Olimpiadi di Parigi 2024 l’obiettivo è invece quello di utilizzare il 95% delle venue già esistenti per ospitare le competizioni e azzerare così le emissioni di carbonio. Addirittura, con le Olimpiadi estive di Los Angeles 2028 si utilizzeranno al 100% strutture e impianti sportivi già esistenti senza dover costruire nulla di nuovo.
Come? Progettando competizioni sportive che considerino la riduzione e la compensazione delle emissioni inquinanti generate dai trasporti o dai materiali utilizzati. Sarà fondamentale riqualificare l’edilizia sportiva, concentrarsi sulla mobilità sostenibile e concepire sempre di più gli eventi e le manifestazioni sportive, mettendo al centro la qualità della vita. Affinché l’impegno in favore dell’ambiente venga riconosciuto e condiviso da tutti, è opportuno implementare una campagna di comunicazione ad hoc a supporto delle manifestazioni, nonché uno studio specifico per portare a termine un evento sostenibile. Non per ultimo, sarà necessario continuare il processo di sensibilizzazione tra i cittadini e promuovere sinergie tra mondo dello sport e amministrazioni locali e centrali.
Fonti:
https://www.juventus.com/it/sostenibilita/one-tree-planted
https://www.udinese.it/news/societa/dacia-arena-sempre-piu-green-con-la-partnership-tra-bluenergy-group-e-udinese-calcio
https://www.infobuildenergia.it/progetti/kaohsiung-world-stadium/
https://www.sporteconomy.it/udinese-e-bluenergy-insieme-per-una-dacia-arena-green/
https://www.independent.co.uk/life-style/london-marathon-edible-water-bottle-capsules-a8889796.html
https://www.runnersworld.it/sport-running-ambiente-alleanza-virtuosa-9566